Racconti in Cucina, lunedì 6 aprile ore 9.35
Scritto da Redazione il 5 Aprile 2020
E’ il Panettone Marietta il protagonista della rubrica di Antonietta Milani ‘Racconti in Cucina‘ di lunedì 6 aprile, ore 9.35
Il 1° aprile 1911, all’età di 91 anni, il grande Pellegrino Artusi andava a dispensar consigli culinari e aneddoti ad altri e più numerosi amici. A me continua a darli attraverso le pagine del suo libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” ma spesso mi diverte di più leggere la piccola cronaca quotidiana che le “condisce” che la ricetta in sé.
Allora, dato che in appendice al libro ci aiuta con le “note di pranzi”, ovvero piccoli suggerimenti legati alla stagionalità e al tipo di festività, mi son guardata Aprile e ho trovato che per dolce suggerisce il Panettone Marietta … un po’ strano ma di sicuro il nostro Pellegrino aveva le sue buone ragioni e io non discuto.
Annotati che la ricetta è la n° 604 – Panettone Marietta e se ti ricordi abbiamo già parlato di quella santa donna che si è presa cura di lui e della sua casa per molti anni a cui la ricetta è intitolata. Se trovi difficoltà con l’agente lievitante (cremor tartaro e bicarbonato di soda) puoi sostituirli con il normale lievito vanigliato e non ci stanno male (in superficie e da crudo) qualche mandorla e la granella di zucchero.
“La Marietta è una brava cuoca e tanto buona ed onesta da meritare che io intitoli questo dolce col nome suo, avendolo imparato da lei.
Farina finissima, grammi 300.
Burro, grammi 100.
Zucchero, grammi 80.
Uva sultanina, grammi 80.
Uova, uno intero e due rossi.
Sale, una presa.
Cremor di tartaro, grammi 10.
Bicarbonato di soda, un cucchiaino, ossia grammi 5 scarsi.
Candito a pezzettini, grammi 20.
Odore di scorza di limone.
Latte, decilitri 2 circa.
D’inverno rammorbidite il burro a bagno-maria e lavoratelo colle uova; aggiungete la farina e il latte a poco per volta, poi il resto meno l’uva e le polveri che serberete per ultimo; ma, prima di versar queste, lavorate il composto per mezz’ora almeno e riducetelo col latte a giusta consistenza, cioè, né troppo liquido, né troppo sodo. Versatelo in uno stampo liscio più alto che largo e di doppia tenuta onde nel gonfiare non trabocchi e possa prendere la forma di un pane rotondo. Ungetene le pareti col burro, spolverizzatelo con zucchero a velo misto a farina e cuocetelo in forno. Se vi vien bene vedrete che cresce molto formando in cima un rigonfio screpolato. È un dolce che merita di essere raccomandato perché migliore assai del panettone di Milano che si trova in commercio, e richiede poco impazzamento’.